giovedì 5 luglio 2018

Fermento di luglio, Erskine Caldwell

In questa calda giornata di luglio, ospito la recensione di un libro che ha tutta l'aria di essere una buona lettura estiva: nonostante il lato drammatico, la vicenda e la scrittura di questo romanzo scorrono che è un piacere. Parola di bibliotecaria!
Grazie a Letizia per la bella recensione (aggiungo subito il titolo alla lista dei libri da leggere).



Stati Uniti, Georgia, anni ’40 del Novecento. Luglio.

Lo sceriffo Jeff McCurtain è alle prese con un caso non così raro da quelle parti ma che rischia di rovinargli la carriera.
Da che parte stare?
Dalla parte del giudice Ben Allen che può assicurargli un gran numero di voti?
Dalla parte di Shep Barlow, che vuole farsi giustizia da solo? E come dargli torto dopo quello che dicono sia successo a sua figlia?
Dalla parte di Bob Watson, il più ricco proprietario terriero, che minaccia di togliergli l’appoggio se dà retta a quegli ubriaconi che non hanno niente di meglio da fare che andare in giro a dare la caccia a un disperato che lavora per lui e guai a chi lo tocca?
E poi c’è Narcissa Calhoun con quella stramaledetta petizione che si è messa in mente di fargli firmare.
Aveva ragione Corra, la sua adorata Corra: la cosa migliore è sparire per qualche giorno. Andare al Lord’s Creek a pescare.
E mentre lo sceriffo McCurtain vaga tra la paura e l’indecisione, il paese è in fermento.
Dove sta la verità?
C’è una ragazza che dice di essere stata violentata.
C’è un ragazzo che da allora non si fa più trovare.
C’è chi è sicuro che le cose non possono che essere andate così.
C’è chi dubita ma tace.
E c’è chi tace perché non può parlare.

Un storia che è un pezzo di storia d’America di non molti anni fa con qualche spunto per un oggi che a tratti sembra così vicino a quel tempo lì.

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