Grazie a Letizia per la bella recensione (aggiungo subito il titolo alla lista dei libri da leggere).
Stati Uniti, Georgia, anni ’40 del Novecento. Luglio.
Lo sceriffo Jeff McCurtain è alle prese con un
caso non così raro da quelle parti ma che rischia di rovinargli la carriera.
Da che parte stare?
Dalla parte del giudice Ben Allen che può
assicurargli un gran numero di voti?
Dalla parte di Shep Barlow, che vuole farsi
giustizia da solo? E come dargli torto dopo quello che dicono sia successo a
sua figlia?
Dalla parte di Bob Watson, il più ricco
proprietario terriero, che minaccia di togliergli l’appoggio se dà retta a
quegli ubriaconi che non hanno niente di meglio da fare che andare in giro a dare
la caccia a un disperato che lavora per lui e guai a chi lo tocca?
E poi c’è Narcissa Calhoun con quella
stramaledetta petizione che si è messa in mente di fargli firmare.
Aveva ragione Corra, la sua adorata Corra: la
cosa migliore è sparire per qualche giorno. Andare al Lord’s Creek a pescare.
E mentre lo sceriffo McCurtain vaga tra la
paura e l’indecisione, il paese è in fermento.
Dove sta la verità?
C’è una ragazza che dice di essere stata
violentata.
C’è un ragazzo che da allora non si fa più
trovare.
C’è chi è sicuro che le cose non possono che
essere andate così.
C’è chi dubita ma tace.
E c’è chi tace perché non può parlare.
Un storia che è un pezzo di storia d’America
di non molti anni fa con qualche spunto per un oggi che a tratti sembra così
vicino a quel tempo lì.
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