venerdì 27 luglio 2018

Un libro del cuore: Canto della pianura, Kent Haruf

Ci sono libri letti per caso e dei quali poi ci si innamora, immediatamente. A volte senza nemmeno capire per quale motivo proprio quel romanzo è arrivato dove altri libri magari più belli, famosi o avvincenti hanno fallito. Alla fine, a rendere un libro speciale, è la sua capacità di far vibrare quelle corde dell'anima di cui parlavamo nel primo articolo dedicato ai nostri libri del cuore (clicca qui per leggere l'articolo).
A me è capitato con Haruf, dopo aver letto Canto della pianura. Lo consiglio a chi odia il frastuono o a chi desidera prendersi una pausa dal caos quotidiano in cui siamo immersi, costretti a ritmi di vita frenetici e letture veloci - di social network, siti web, giornali - spizzicate nei dieci/quindici minuti di una pausa o durante un'attività alla quale non riusciamo più a dedicare tutta la nostra attenzione (tipo guidare?!). In un mondo che grida, Haruf sussurra. 


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TRAMA:
Il romanzo è ambientato nella fittizia cittadina di Holt, Colorado. Le vite di più personaggi si intrecciano e si susseguono nella narrazione: Tom Guthrie, insegnante di storia al liceo che si occupa da solo dei suoi bambini Ike e Bobby, sua moglie, che soffre di depressione e non riesce a prendersi cura dei figli, Victoria Roubideaux, una sedicenne che scopre di essere incinta e viene cacciata dalla madre, i fratelli McPheron, una solitaria coppia di anziani allevatori di bestiame, che hanno dedicato la loro vita alle vacche e faticano a relazionarsi con gli altri. Le storie descritte sono accomunate dal tema dell'abbandono e mostrano come sia possibile, a volte, instaurare con estranei, legami affettivi più forti di quelli familiari.

PERCHÉ LEGGERE "CANTO DELLA PIANURA" 
Ho amato l'ambientazione del romanzo: la desolante pianura americana, ricca di allevamenti di bestiame e di cavalli. Un ambiente provinciale duro, così ben rappresentato dalla penna dell'autore che riduce all'osso le frasi, paralizza il tempo, come se volesse farci sentire il silenzio della natura e della cittadina che fa da sfondo alle azioni dei personaggi: il vento che soffia forte, le case in legno che cigolano, i lampioni giallastri che ronzano la sera, le vacche che ruminano.

L'ambiente scarno rappresenta un ottimo sfondo alle manifestazioni dei sentimenti, non importa se positivi o negativi, comunque sempre caratterizzati dalla stessa crudezza: il rifiuto della madre di rimanere accanto a Victoria, il disperato tentativo da parte di Ike e Bobby di aiutare la loro mamma depressa o la tenerezza dei vecchi e burberi allevatori nell'accudire la ragazza incinta.

In particolare, i fratelli Mc Pheron e Maggie Jones mi hanno proprio conquistata. Tre personaggi buoni e semplici: gli anziani fratelli tenerissimi nella loro maniera impacciata di aprirsi all'affetto e alla vita e Maggie una donna forte e pratica; tutti pronti a fare del bene, senza un minimo di esitazione.

Piccola curiosità: sono arrivata a questo romanzo per caso. Senza averlo letto l'ho consigliato ad un'amica, perché viene portato ad esempio nel libro "Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno" Ella Berthoud Susan Elderkin, Sellerio editore, alla voce ABBANDONO.
Tra l'altro, consiglio la lettura di questo manuale agli appassionati lettori sempre curiosi di scovare qualche nuova opera da leggere. L'edizione italiana è curata da Fabio Stassi (di cui abbiamo letto "La lettrice scomparsa" insieme al gruppo lettura), che ha aggiunto al testo originale qualche autore nostrano e qualche problematica tipica del nostro Paese. 

L'abbandono è un tema centrale di Canto della pianura...
(...) Mentre osserviamo la comunità che si anima e ben presto diventa una famiglia allargata (...) ci rendiamo conto di come il sostegno possa arrivare da luoghi assai sorprendenti.
Se ti interessano i "libri del cuore" del gruppo di lettura di Gavirate, basta seguire questi link:


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